Direttore dal 1960 al 1987. Nato a Preseglie, in Valle Sabbia, il 6 Giugno 1920, cominciò a studiare musica sin da bambino.
Durante il servizio militare suonò nella Banda Presidiaria di Milano e in seguito, durante la guerra, fu deportato dal fronte greco in un campo di concentramento in Germania e vi rimase fino al 1945. Tornato in Italia, lavorò come operaio presso il cotonificio Ottolini di Villanuova sul Clisi partecipando alle lotte sindacali arrivando nel 1948 ad essere eletto segretario provinciale, settore tessili, del Sindacato C.G.L. a Varese.
Nel 1957, tornato a Brescia, riprese gli studi musicali e fu assunto alla Pinacoteca Tosio Martinengo dei Civici Musei, con l’incarico di bibliotecario.
Divenne Direttore della Banda Cittadina di Brescia nel 1960. Per tre anni consecutivi vinse il Concorso Interregionale di Darfo Boario, nel 1960 con la Banda di Cazzago San Martino, nel 1961 e 1962 con la Banda Cittadina di Brescia.
Il suo interesse musicale non si fermava al mondo bandistico, infatti nel 1965 gli fu affidata la direzione dell’Orchestra a Plettro “Costantino Quaranta”, con cui vinse, in Germania e Olanda, sempre primi premi. Sempre in quegli anni, attiva presso la Banda Cittadina una scuola di musica, con lo scopo di mantenere viva la tradizione bandistica. Il suo bisogno di diffondere la cultura musicale, lo porta alla creazione presso la scuola elementare Calini nella zona del Carmine, del “Centro Giovanile Bresciano di Educazione Musicale”, una scuola per bambini basata su principi non tradizionali, dove si associava l’insegnamento musicale con l’educazione alla convivenza e alla socialità.
Il Centro Giovanile rappresentò un porto di salvezza per molti giovani, spesso lasciati in balia di sé stessi. Da questa scuola mossero i loro primi passi nel mondo della musica molti bambini, che in seguito approfondendo i loro studi in conservatorio, divennero musicisti professionisti e in alcuni casi concertisti di fama mondiale.
In quella realtà nacque “l’Orchestra di Mandolini e Chitarre Città di Brescia”, che ebbe lo scopo di far musica con gioia e, nel contempo, di riprendere una prassi esecutiva totalmente rinnovata, che risaliva al suo teorico Bartolomeo Bertolazzi, mandolinista bresciano del XVII secolo. Vero appassionato di ricerche storico musicali, fece conoscere la musica del tardo Rinascimento Bresciano attraverso esecuzioni del complesso da lui fondato “Paride e Bernardo Dusi”, usando strumenti riprodotti da modelli antichi.
Con il Maestro Ligasacchi, la Banda Cittadina iniziò un percorso musicale che l’avrebbe portata ad essere la guida nelle scelte di molti gruppi bandistici, non solo in provincia di Brescia.
Le scelte musicali del Maestro Ligasacchi, aprirono le porte ad un nuovo modo di suonare e di intendere la banda. Nei primi anni ’60, quando in Italia i programmi delle bande si rifacevano alle trascrizioni per orchestra o a brani operistici, con le parti solistiche affidate al clarinetto, al flicorno sopranino e baritono, il Maestro Ligasacchi iniziò ad introdurre composizioni scritte appositamente per banda. La novità non fu molto apprezzata inizialmente dai “musicanti”, ma con il passare del tempo le nuove sonorità iniziarono a fare breccia, facendo progredire il complesso.
Grazie alla presenza in quel periodo, in qualità di componenti della Banda Cittadina, di maestri di alcune bande della Provincia di Brescia, le nuove composizioni originali per banda incominciarono a diffondersi e a far conoscere la vera natura della banda, un’orchestra di strumenti a fiato.
Partecipò come componente di giuria a numerosi concorsi nazionali ed internazionali, oltre che a convegni, conferenze, tavole rotonde, apportando sempre il suo contributo personale di studioso e ricercatore. Organizzò corsi di didattica musicale agli insegnanti delle scuole elementari e materne, promosse inoltre corsi di aggiornamento per maestri di banda. Al congresso dell’Università di Graz per la musica e le arti figurative, tenne un dotto intervento su “Ponchielli e la musica per Banda”, tradotto in Inglese e Tedesco, pubblicato in un volume inviato a tutti gli esperti del settore.
Negli anni 80, revisionò e trascrisse la musica per feste e cerimonie della Rivoluzione Francese, il risultato di questo lavoro portò all’incisione di un disco con la Banda Cittadina di Brescia.
Dimostrò, con importanti documenti dell’Archivio di Stato, che la Banda Cittadina di Brescia era nata nel periodo della Rivoluzione Francese, testo che fu pubblicato sull’opuscolo “1798 – 1988 la Banda compie 190 anni”.
Pur non ritenendosi un compositore, scrisse tuttavia alcune bellissime marce. La sua “Ballata Epica” del 1981, grazioso lavoro, che emana atmosfere da tardo Ottocento, fu sempre tenuta gelosamente nascosta, tranne che per alcune prove di verifica alla Banda Cittadina di Brescia.
Un primo riconoscimento al lavoro del Maestro Ligasacchi compositore fu l’esecuzione di “Ballata Epica” nel concerto del 27 dicembre 1998 al Teatro Grande, in occasione della Celebrazione dei 200 anni della Banda Cittadina (1798 – 1998).
Ma l’occasione per far conoscere la sua composizione è avvenuta nel 2000, in un CD registrato dalla Banda Cittadina interamente dedicato ai Compositori per Banda Bresciani.
In questa breve biografia, si è cercato di rendere visibile il più possibile la figura del Maestro Giovanni Ligasacchi.
Ciò che non può essere descritto è il ricordo di moltissimi giovani che non lo dimenticheranno mai per aver dato loro la possibilità di entrare nel meraviglioso mondo della musica attraverso un’esperienza ricca di emozioni e di affettività, che solo lui riusciva a creare.