Sino al 1890

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LA MUSICA MUNICIPALE DAL REGNO D’ITALIA AL 1890

Negli anni successivi alla costituzione del Regno d’Italia si crearono le condizioni per una profonda trasformazione economica e sociale della nostra provincia. La vita politica era dominata dai liberali moderati, che avevano il loro prestigioso leader in Giuseppe Zanardelli. In quegli anni si svilupparono le associazioni sindacali, che aderirono al Consolato operaio per la difesa dei loro diritti. II movimento operaio si organizzò nelle Leghe e nella Società di Mutuo Soccorso, creando scuole di alfabetizzazione e organizzando le filodrammatiche, le quali diedero vita alle bande, alle fanfare e alle società corali.

Queste associazioni costituirono insostituibili strumenti di alfabetizzazione del proletariato. Un fenomeno di notevole interesse sociale e culturale fu rappresentato dalla presenza in molti paesi della provincia di numerose bande musicali, che svolsero un importante ruolo di socializzazione e di diffusione della musica. Attraverso la loro presenza nelle feste diffusero i canti di lotta del proletariato e fecero conoscere le melodie di Donizetti, Bellini, Rossini e Verdi, allora patrimonio di un’élite urbana.

Il Corpo di Musica Municipale di Brescia sin dal 1859 era diretto dal Maestro Gaetano Tosi ed era composto da 45 strumentisti. La sua attività, consisteva nell’effettuare quattro prove la settimana e due concerti sempre la settimana da eseguire sul Corso del Teatro (ora Corso Zanardelli) e nel partecipare a tutte le cerimonie e i servizi ordinati dal Municipio.

I componenti della Banda, che vi accedevano per concorso pubblico, erano stipendiati in base alle tariffe stabilite per la carica ricoperta all’interno dell’organico. I programmi dei concerti erano composti da marce, ballabili e fantasie di melodie atte da opere dei più celebri musicisti del tempo (Rossini, Bellini, Donizetti, Mercadante, Pacini, Verdi, Ponchielli, Meyerbeer, Cagnoni, Petrella, Strauss, Komzak e altri compositori austriaci).

Per quanto riguarda i programmi dei concerti, è interessante ricordare l’incidente occorso al Maestro Tosi in occasione di un concerto eseguito il 19 maggio 1878 sul Corso del Teatro, allorché la banda eseguì una mazurka di Berardinis dal titolo “La prima notte per talamo“. All’indomani del concerto alcuni cittadini si rivolsero al sindaco per deplorare l’esecuzione della Banda municipale, che nel corso del concerto aveva suonato una mazurka dal titolo scandaloso che aveva profondamente offeso il pudore dei presenti. In seguito alla protesta, il sindaco indirizzò una lettera al Maestro Tosi invitandolo a “non fare scherzi” e diffidandolo dall’eseguire composizioni con titoli scandalosi e offensivi ella decenza e del pudore dei cittadini. Il povero Tosi, si scusò dicendo che la mazurka in oggetto era stata stampata e pubblicata e pertanto veniva diffusa in tutto il Regno senza provocare alcuno scandalo (9). Questo caso fu oggetto di salaci pettegolezzi nei confronti della Giunta municipale, formata da liberali zanardelliani. Un altro ballabile, un valzer dal titolo “Felice talamo“, composto dal Maestro Giovanni Tebaldini, si trovava nell’archivio della Banda comunale. Lo spartito per pianoforte non venne mai trascritto per banda dal Maestro Guglielmo Forbek, memore della disavventura capitata al Maestro Tosi.

Una grande manifestazione popolare si tenne il 14 agosto 1882 in occasione dell’inaugurazione del monumento ad Arnaldo da Brescia a Porta Torrelunga, a cui parteciparono ministri e i soci delle associazioni repubblicane, liberali, massoniche e anarchiche. L’avvenimento fu duramente contestato dal clero e dai cattolici. In tale occasione fu eseguita con grande successo la Fantasia musicale per le feste di Arnaldo da Brescia composta da Gaetano Tosi (10).

II 14 febbraio 1883 morì Gaetano Tosi, nato a Carpenedolo nel 1830; egli fu compianto da tutta la popolazione che lo aveva applaudito per ben 24 anni come direttore della Banda municipale. Al posto del Maestro Tosi subentrò, con nomina avvenuta il 18 febbraio 1883, il Maestro Guglielmo Forbek, che ricevette inizialmente uno stipendio di L. 1.000 annue.

Nel 1885 il responsabile artistico e amministrativo della Banda, Roberto Remondi, non avendo ottenuto garanzie per il riordino del complesso, rassegnò le dimissioni che, a malincuore, vennero accettate. Remondi venne sostituito, nel 1886, da Carlo Baresani che riuscì, nello stesso anno, ad ottenere con delibera comunale il riordinamento del Corpo di Musica cittadino elevando la spesa annua a L. 15.000 e aumentando lo stipendio del Maestro a L. 1.700 annue.

Sempre nel 1886 venne bandito un concorso per i seguenti strumenti:

– Clarinetto si bemolle primo di fila con stipendio annuo di L. 300; – Clarinetto si bemolle secondo di fila con stipendio annuo di L. 240; – Clavicordo mi bemolle primo con stipendio annuo di L. 420; – Clavicordo mi bemolle secondo di fila con stipendio annuo di L. 300;

La commissione d’esame fu costituita dai maestri Carlo Baresani, Gaetano Franchi, Giovanni Premoli, Virginio Stefanoni e Guglielmo Forbek. Nello stesso anno venne redatto il nuovo regolamento disciplinare, che fu ratificato dal Consiglio Comunale (11). II regolamento era costituito da 5 titoli e 57 articoli. I titoli riguardavano:

  1. Istituto e direzione del Corpo di Musica Comunale;
  2. Indirizzo artistico;
  3. Divise;
  4. Servizio;
  5. Disciplina.

II titolo primo stabiliva quanto segue: “È costituto il Corpo di Musica Municipale alle dipendenze del Municipio composto da 36 musicanti, da un Direttore, da un Capo Musica e da un Segretario. Gli strumentisti della Banda vengono assunti attraverso concorso pubblico”. Inoltre il regolamento stabiliva dettagliatamente i compiti del direttore, del capo musica, del segretario e dei musicanti. II regolamento fu ampiamente riveduto nel 1889 (12).

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