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L’ETA NAPOLEONICA (1796-1814) – FONDAZIONE DELLA BANDA DELLA GUARDIA NAZIONALE
La travolgente campagna d’Italia iniziata da Napoleone Bonaparte nell’aprile 1796 ebbe come conseguenza il crollo della Repubblica Veneta. Il 27 maggio 1796 Napoleone entrò in Brescia, preceduto da una numerosa banda con tamburi e accolto festosamente dalla popolazione. L’interesse di Napoleone per la banda musicale, è testimoniato da una sua disposizione emanata durante la preparazione dell’esercito, che doveva partecipare alla campagna d’Italia. L’ordinanza napoleonica prescriveva:
“Pongano i comandi di divisione particolari cure affinché ogni mezza brigata abbia la sua musica completa.” (1)
La presenza delle truppe francesi portò nella nostra città i riti, le feste e le cerimonie della Rivoluzione. Si innalzò in Piazza Vecchia (ora Piazza della Loggia) e in Piazza del Duomo l’Albero della Libertà. II medico Giovanni Battista Avanzini, nel suo diario manoscritto Giornale dell’Armata Imperiale e Francese in Italia (Queriniana, Fé 31), così descrive queste feste:
“7 aprile 1797. Jeri sera hanno piantato un albero in mezzo a Piazza del Duomo con sopra una rossa beretta in segno dell’albero della libertà (…). Quest’oggi si e veduto girare una grande pattuglia con alla testa l’amazzone Ghirardi, nata Lechi; era quella pattuglia oltre il numero grande, composta di quasi tutti i suonatori e musici bresciani che suonavano e cantavano allegramente per istrada il ça irà canzonetta francese (…). 12 maggio (…). È stato dato un pranzo nella gran piazza della libertà (ora Piazza della Loggia), avendo piantato la tavola tutta attorno all’albero della libertà, a tutti i nostri liberati prigionieri arrivati jeri sera, accompagnato questo dai suonatori che cantavano e suonavano ça ira e la Carmagnole”.
Queste feste volute dalle autorità francesi erano entusiasticamente accolte dalla popolazione, che per la prima volta sentiva parlare di libertà, di giustizia e di uguaglianza, principi che, peraltro, venivano applicati in maniera distorta dai militari francesi. Tale scenario di feste e cerimonie, dove la musica assumeva sempre una funzione importantissima, contribuiva alla formazione di gruppi di suonatori e cantanti che avevano il compito di animare le manifestazioni.
La prima notizia della costituzione a Brescia di una banda musicale ci viene comunicata dal Giornale Democratico del 13 ottobre 1798:
“Si è organizzata la banda militare d’unirsi alla Guardia Nazionale Sedentaria. È numerosa, e armoniosissima, e sono dilettanti i bravi patriotti che la compongono. L’altro jeri si mostrò la prima volta, il popolo l’accompagnò in folla, e la coperse di applausi”.
Un’altra interessante notizia sull’importanza della presenza della banda ci viene offerta dal proclama redatto il 14 gennaio 1808 da Eugenio di Beauharnais, viceré d’Italia, che ordinava:
“In tutti i luoghi di tappa dalle frontiere del Regno d’Italia fino alla loro destinazione i diversi corpi di truppa, sotto gli ordini del Generale Domenico Pino, che ritornano dalla Grande Armata dove hanno combattuto eroicamente in Prussia, vengano accolti dalle città come fratelli, figli e amici. Le autorità municipali dovranno provvedere alla sistemazione logistica della truppa presso le famiglie e a organizzare una cerimonia di ricevimento a Porta Torrelunga e si ordini la Banda civica tutt’altro che può occorrere onde tale ricevimento riesca di comune soddisfazione” (2).
Nel frattempo a Brescia ripresero i lavori di ricostruzione del Teatro Grande, su progetto dell’architetto Luigi Canonica e con decorazioni di Giuseppe Teosa. II teatro rinnovato in omaggio a Napoleone venne chiamato Grande. L’esito catastrofico della campagna del 1812 in Russia e la sconfitta nella battaglia di Lipsia il 18 ottobre 1813 segnarono la fine dell’egemonia napoleonica. Il 6 aprile 1814 Napoleone abdicò al trono di Francia. II 14 aprile 1814 le truppe austriache occuparono Brescia.